Alleata preziosa dell’ambiente è la moda sostenibile firmata Goods Mood da Parma
Economia circolare, zero spreco e nessun impatto sull’ambiente. Questi i principi alla base dell’idea imprenditoriale di Elena Prestigiovanni (nella foto). La start up di cui è fondatrice, è figlia dalla sua significativa precedente esperienza professionale nel fashion system durante la quale la giovane imprenditrice ha fatto propria la consapevolezza che fosse arrivato il momento di ridurre i danni all’ambiente derivati dalla modello della fast fashion, e di scommettere, invece, su una moda al 100% sostenibile. “L’industria della moda produce annualmente 92 milioni di tonnellate di rifiuti e, a livello globale, vengono prodotti tra gli 80 e 100 miliardi di capi d’abbigliamento” come si legge sul sito della start up (www.goodsmood.it). L’altro dato significativo pubblicato è che “nemmeno l’1 % dei materiali usati viene riciclato, le rimanenze vengono bruciate o messe in discarica. In pratica, ogni secondo viene buttato in discarica l’equivalente di un camion di spazzatura pieno di vestiti”

Fibre di latte, di legno e di kapok per la moda sostenibile e certificata di Good Moods
Goods Mood investe costantemente in ricerca di materie prime innovative, sostenibili e in grado di estendere il più a lungo possibile il ciclo di vita della moda. Un impegno etico che ha permesso alla start up di Parma di ricevere importanti certificazioni internazionali di responsabilità nei confronti dell’ambiente. Tra i materiali utilizzati, la fibra di latte e di legno. Frutto di tecnologie avanzate, entrambi coniugano perfettamente sostenibilità, qualità e resistenza nel tempo. La prima, che deriva dallo scarto del latte della filiera alimentare, nutre e idrata la pelle di chi la indossa grazie alle proteine casearie che contiene. E’ anche stimolante della circolazione sanguigna e naturalmente antibatterica. La fibra di legno, invece, viene estratta dalla polpa del legno di faggio attraverso uno speciale trattamento. Il principale vantaggio per chi indossa un capo in questo tessuto è la sua naturale capacità di termoregolazione e di traspirazione. Inoltre, la lavorazione di questo tessuto ha il 50% in meno di impatto negativo sull’ambiente rispetto alle fibre tradizionali.

Anche la fibra di Kapok, un frutto tropicale che cresce spontaneamente in natura, è tra i materiali di punta utilizzati da Goods Mood. La sua origine naturale e biologica, grazie ad una coltivazione senza l’utilizzo di fertilizzanti o pesticidi, ne consente uno smaltimento ecologico e naturale.
Moda & zero waste: com’è possibile?
Oltre che per innovazione ed avanguardia nelle materie prima utilizzate, Goods Mood si distingue per il suo modello di business rivoluzionario. Lo shopping on line che propone Goods Mood è intelligente e responsabile che converte i consumatore in partner. Lo scopo finale è quello di produrre esattamente quello di cui il cliente ha bisogno in un mondo più sostenibile. Grazie al pre-order, l’acquisto in pratica viene concluso prima ancora che i capi siano effettivamente realizzati e disponibili “Siamo impegnati in prima linea nella circular economy – spiega la Prestigiovanni –Produciamo ciò che vendiamo. In un sistema moda caratterizzato dal problema dei deadstock, vere e proprie rimanenze invendute che alimentano lo spreco nella filiera, noi andiamo in una direzione diversa”

Goods Mood, eccellenza italiana nel comparto moda
Il modello virtuoso della Prestigiovanni, prima startup italiana a proporre un modello di business al 100% sostenibile nel comparto della moda, si è presto fatto notare nel mondo delle imprese. L’azienda è così entrata a far parte dell’Hub dell’innovazione del Gruppo Crédit Agricole in Italia – “Le Village by CA”- di recente inaugurazione a Parma. Al taglio del nastro hanno partecipato il responsabile di Crédit Agricole Italia, Giampiero Maioli, il presidente del Village Gino Gandolfi e il suo sindaco Francesco Ramazzotti, nonché il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (nella foto).