Con “Taldeg” tre giovani ragazze stanno cambiando il modo di visitare Bologna. In nove mesi il loro originale progetto ha convinto e accolto turisti da una ventina di Paesi nel mondo
Il turismo sta cambiando, anzi è già cambiato. I viaggiatori non cercano più solo luoghi da visitare, ma esperienza da vivere entrando in contatto con le culture locali. Senz’altro un punto a favore per il nostro Paese, attualmente la quinta meta più desiderata al mondo, che deve anche al suo lifestyle così unico e originale parte della sua popolarità internazionale e del suo appeal. In concreto, oggi, chi visita un luogo desidera entrare in contatto il più possibile con la sua identità, fatta di bellezze storico-artistiche, ma non solo. Ci sono, ad esempio, anche i prodotti tipici, le usanze caratteristiche e i modi di dire. E proprio da questa consapevolezza ha preso l’avvio, una decina di mesi fa, una start up turistica nata a Bologna, su un progetto tutto al femminile, che tre neo trentenni felsinee, chi per nascita e chi per adozione di nome Silvia, Francesca e Alice, hanno battezzato Taldeg (in diletto bolognese “te lo dico”). “Abbiamo pensato che per comunicare in maniera efficace la nostra idea di viaggio, autentica e alternativa, prendere ispirazione dal dialetto della città, utilizzando uno dei suoi intercalari più tipici, fosse l’idea giusta”.
Taldeg: la start up che non c’era
Il primo passo è stato promuovere una raccolta di fondi in crowfunding, che ha permesso l’avvio del progetto. Le risorse raccolte sono state utilizzate per sostenere in parte i costi di sviluppo e in parte quelli di marketing. In pratica, di cosa si tratta e come funziona Taldeg?
“Gestiamo con la formula d’affitto breve appartamenti di stile situati nelle location più suggestive del centro storico di Bologna” spiegano.
Dove sta la novità? “ Sono più d’una, in realtà. Innanzitutto abbiamo arredato ogni casa mantenendo alcuni degli arredi originali appartenuti a chi già ci ha abitato e integrandoli con oggetti nuovi realizzati da artisti, creativi ed artigiani della città per raccontare storie di Bologna e della sua gente in modo da far immergere il viaggiatore nella cultura cittadina.
Come ci siete riuscite? “Abbiamo creato una rete di collaborazioni selezionando le migliori realtà micro-imprenditoriali del territorio”.
Ecco, dunque, come Alice, Francesca e Silvia sono riuscite a riflettere negli appartamenti destinati al soggiorno turistico l’anima della città, trasformando semplici case in contenitori della sua storia e della sua creatività, entrambe originali, uniche e non replicabili. Molto più di una casa, insomma, piuttosto invece un vero e proprio spazio espositivo permanente della cultura locale. Con tutti gli artigiani, artisti e creativi di vario tipo, reclutati solo a Bologna naturalmente, si può facilmente entrare in contatto durante la permanenza in casa. Ogni oggetto d’arredo infatti, che si tratti di creazioni fatte a mano, di quadri o di fotografie, ad esempio, è corredato di un QR Code che fornisce all’istante tutte le informazioni e le curiosità del caso: dal sito internet ai contatti sui social network. “In pratica – aggiungono – Taldeg propone un’esperienza di viaggio che, ogni giorno, dura 24 ore: inizia e continua in casa, per poi proseguire fuori”.
Alla scoperta di Bologna con Taldeg
La permanenza a Bologna è pensata come in un circolo virtuoso di conoscenza del territorio urbano a tutto tondo. Ogni giorno – proseguono – gli ospiti ricevono direttamente sul cellulare la mappatura di Taldeg, personalizzata in base ai singoli interessi, dei luoghi più significativi e delle attività più rappresentative della città: ristoranti, bar, negozi, mostre, eventi e concerti con l’obiettivo di rendere il soggiorno profondamente immersivo. Come un amico fidato, Taldeg con il suo servizio prende gli ospiti simbolicamente per mano e li guida uno ad uno in un percorso esperienziale, rivelando ognuno di loro quanto di più autentico Bologna ha da offrire”. Quanti appartamenti gestite attualmente ?
“Quattro. Ognuno si ispira a chi ci ha abitato prima, cioè è un omaggio ai suoi residenti originari: c’è la casa della Ballerina e quella del Dottore, la casa della Viaggiatrice e quella del Musicista”.
“Taldeg” in numeri
In meno di un anno di attività di quanti soggiorni stiamo parlando?
“Oltre 300”. Quale tipo di viaggiatore sceglie Taldeg? “Ci rivolgiamo a viaggiatori contemporanei più a che a turisti nell’accezione classica del termine, e si tratta per lo più di un prodotto per il comparto leisure. La fascia d’età dei nostri ospiti va dai 25 ai 50 anni”.
Quali sono stati ad oggi i Paesi più recettivi ad un tipo di prodotto così originale come Taldeg?
“L’Italia ad oggi ha pesato al 25%, mentre gli altri Paesi europei come Inghilterra, Germania, Scandinavia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Russia, ma non solo, oltre il 60%. Per il resto abbiamo avuto ospiti da Stati Uniti e Canada, Asia e persino dall’Oceania”.
Quali sono i prossimi passi in programma?
“Sempre utilizzando parte dei fondi raccolti con la campagna di crowfunding stiamo realizzando l’APP Taldeg per Ios e Android. Nel medio termine, invece, intendiamo applicare lo sesso modello ad altre città d’arte italiane, convinte che siano sempre più i viaggiatori in cerca di un’esperienza di viaggio autentica ed originale. Crediamo che questa sia la direzione in cui andrà il turismo”
Sabrina Campanella